corso di formazione
CORRETTO UTILIZZO DEL FIT TEST QUALITATIVO E LE CORRETTE PROCEDURE
Il Fit Test è una prova che verifica se un Apparecchio di Protezione per le Vie Respiratorie (APVR) si adatta correttamente al volto del lavoratore. Esistono due tipi di Fit Test: il Fit Test qualitativo (QLFT) e il Fit Test quantitativo (QNFT) .
DATA DEL CORSO | 18 GENNAIO 2024 |
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Durata Corso | 6/8h |
Teoria | 4h |
Pratica | 4h |
Nr. Partecipanti | min.6 / max 10 unità |
Assenze Max | Ammesso max 10% |
Attestato | Attestato di frequenza |
svolgimento
Il corso “fit test” prevede una parte teorica nella quale verranno trattati i seguenti argomenti:
- Funzionamento APVR filtranti
- Conoscenza degli APVR: scadenze e manutenzioni
- Corretto indossamento
- Panorama normativo
- Cos’è il fit test
- Come gestire i risultati negativi e soluzioni
Nella parte pratica verrà effettuato un fit test per dimostrare il corretto svolgimento dello stesso.
VALUTARE L’EFFICACIA DEI DPI PER LA RESPIRAZIONE - fit test
Il Fit Test qualitativo è una semplice prova “passa/non passa”. Il risultato è legato al rilevamento di un agente di prova non pericoloso (che può avere un sapore dolce o amaro) direttamente dal lavoratore. Durante l’esecuzione del test, il lavoratore deve effettuare sette esercizi (respirare normalmente, respirare profondamente, alzare e abbassare la testa, spostare la testa da destra a sinistra e viceversa, piegare la testa in avanti come in un inchino, leggere o parlare a voce alta, respirare di nuovo normalmente), ciascuno della durata di un minuto. Se il lavoratore non percepisce nulla, significa che l’APVR si adatta alla perfezione al viso del lavoratore, quindi il test è positivo. Se il lavoratore percepisce la sostanza, significa che l’APVR non è adatto al viso, quindi il test è negativo.
Il Fit Test qualitativo può essere effettuato su facciali filtranti e semi-maschere, ma viene vietato dalla norma tecnica per l’effettuazione di fit test sulle maschere a pieno facciale .
Il Fit Test quantitativo, invece, permette di determinare il fit factor, che misura l’effettiva tenuta della maschera al volto del lavoratore. Per la determinazione del fit factor occorre utilizzare un apposito strumento in grado di rilevare e misurare le perdite attorno al volto. Il test quantitativo è idoneo per tutti i tipi di maschere (facciali filtranti, semi-maschere e maschere pieno facciale).
Dopo aver effettuato il fit test, è necessario redigere uno specifico rapporto di prova, sul quale dovranno essere indicati i dati tecnici del DPI sottoposto a test (produttore, marca e modello, tagli, ecc.).
specifico per ogni lavoratore
Il fit test è specifico per ogni singolo lavoratore, in relazione ad uno specifico DPI di protezione per le vie respiratorie. Di conseguenza, è fondamentale effettuare il fit test prima che un lavoratore abbia la necessità di utilizzare uno specifico DPI di protezione delle vie respiratore. In caso di variazioni fisiche importanti nel lavoratore che possano inficiare sull’aderenza del DPI (ad es. variazioni di peso, effettuazione di importanti interventi odontoiatrici, ecc.), o in caso di variazioni nel tipo di DPI utilizzato (fornitore, marca, modello, taglia, ecc.), il fit test dovrà essere ripetuto. Se non si verificano i cambiamenti appena descritti, il fit test dovrà essere ripetuto con periodicità triennale.
È importante che il datore di lavoro sia responsabile della scelta e della conseguente gestione dei DPI. La legge 215/2021 obbliga il datore di lavoro a fare riferimento, per quanto concerne la scelta, l’uso e la manutenzione dei DPI, alle norme UNI più recenti. Ciò significa che è necessario attenersi alla UNI 11719:2018, la quale prevede l’esecuzione del fit test per verificare la tenuta dell’APVR (Apparecchio di Protezione per le Vie Respiratorie)